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Chilometro zero da Roma a Latina La legge che ridisegna la filiera corta italiana

Leonardo Valle > Uncategorized > Chilometro zero da Roma a Latina La legge che ridisegna la filiera corta italiana

La novità L’ok della Camera: i prodotti considerati locali in un raggio di 70 chilometri. Cethegus scpa accolta in Commissione prima del voto: «È una rivoluzione»

Le definizioni di “chilometro zero” e “filiera corta” sono cambiate: infatti, nella giornata di mercoledì, la Camera dei Deputati ha dato l’ok alla ridefinizione dei due loghi, estendendone il raggio di azione fino a 70 chilo-
metri. Una distanza che, nel caso del territorio pontino, signifi-
cherebbe un’area che dal capoluogo arriva fino alla Capitale.
La legge, che è stata approvata con 325 voti favorevoli, ha visto tra i suoi promotori anche tre firme pontine: quella del Consorzio Carni dell’Agro Pontino, del management delle aziende della filiera agro alimentare Gnessi Teresa e di Cethegus scpa, i cui rappresentanti sono stati ricevuti dalla Commissione Agricoltura della Camera poco prima della votazione finale. Nel dettaglio, il Parlamento ha dato vita ad uno strumento che rivoluzionerà il territorio attraverso due novità:
la prima, relativa al chilometro zero, vuole favorire il consumo di alimenti prodotti nel raggio di 70 chilometri; l’altra, relativa alla filiera corta, servirà ad incentivare la presenza di un solo intermediario nel rapporto tra produttore e consumatore. «A giovarne saranno la ristorazione e gli altri canali turistico ricettivi, che potranno fare leva sul marketing territoriale e sulla promozione attraverso i prodotti agricoli e alimentari spiega il presidente di Cethegus, Leonardo Valle – Finalmente i produttori saranno liberi di proporre i loro prodotti liberamente, senza nessuna altra licenza e senza essere più costretti a lasciare il vero profitto nelle tasche di intermediari che, senza rischio d’impresa e spesso senza scrupoli, hanno tolto ricchezza ai nostri territori». L’obiettivo è quello di regolamentare definitivamente la promozione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti dalla filiera corta e a chilometro zero, disciplinando l’incontro diretto tra produttori e soggetti gestori, pubblici e privati, della ristorazione collettiva. «Per la prima volta in assoluto, in controtendenza con l’influenza negativa delle grandi lobby della distribuzione, Si riconosce agli stessi imprenditori agricoli la possibilità di realizzare tipologie di mercati riservati alla vendita diretta dei prodotti agricoli» prosegue Valle, sottolineando come la stessa legge preveda che regioni ed enti locali,
previa intesa con le associazioni di rappresentanza del commercio e della grande distribuzione, possano favorire la destinazione di particolari aree all’interno dei supermercati, destinate alla vendita di tali prodotti.
Infine, sarà lo stesso decreto a definire le condizioni e le modalità di attribuzione del logo, le modalità di verifica e l’attestazione della provenienza territoriale, gli adempimenti relativi alla tracciabilità e anche le modalità con cui fornire una corretta informazione al consumatore,
«tutte attività già espletate in provincia di Latina da Cethegus», sottolinea Valle. Il logo sarà esposto nei luoghi di vendita diretta, nei mercati, negli esercizi commerciali o di ristorazione o di somministrazione, all’interno dei locali, in spazi espositivi appositamente dedicati. Può essere pubblicato in
piattaforme informatiche di acquisto o distribuzione che forniscono i prodotti oggetto della proposta di legge in esame.

RIPRODUZIONE RISERVATA ©Latina Editoriale Oggi

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