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Leonardo Valle > Uncategorized > Advanced Advisor

Il nuovo paradigma dell’Advanced Advisory identifica e definisce una nuova figura professionale, evoluta, figlia delle tecnologie abilitanti la quarta rivoluzione industriale.

Questo nuovo paradigma e, quindi, la sua Vision, nasce dalla consapevolezza che la Quarta rivoluzione industriale che è in atto cambierà in modo radicale, oggettivo, sensitivo, tutto ciò che ci circonda, incluse le nostre professioni, quello che facciamo, gli strumenti che usiamo, ciò che indosseremo, le case in cui viviamo. Di fronte a tale cambiamento occorre un approccio coraggioso perché con andamento calmo e rilassato è difficile salire su un treno in corsa.

L’azione dell’Advanced Advisor è rivolta a costruire, sulla base di business plan molto accurati, una rete di università, scuole superiori e imprese che lavorino su progetti di ricerca e sviluppo con le pmi degli imprenditori, in un’ottica 4.0 e di continuous improvement, attraverso quindi un processo pianificato, organizzato e sistematico di cambiamento, costante e migliorativo delle pratiche esistenti. Il punto di arrivo dev’essere sempre e solo il miglioramento delle prestazioni aziendali. Nasce da qui lo stimolo continuo sulla sperimentazione, cercando incentivi per i progetti d’innovazione che vedono il coinvolgimento delle tecnologie digitali. Infine vi è il vantaggio implicito di arrivare a un’elevata conoscenza e consapevolezza da parte dell’imprenditore sui temi oggetto di analisi, per alimentare così in modo costante la Vision specifica dell’impresa.

È una sfida di tipo culturale; occorre cambiare il sistema di relazione all’interno e all’esterno della propria azienda, occorre una radicale innovazione di pensiero, che coinvolga l’imprenditore in modo strategico perché passi da un paradigma unidirezionale, ormai superato, a una comunicazione sempre più aperta, dove cliente, fornitore e azienda si scambiano informazioni reciproche e creano insieme il prodotto, il servizio. Insomma, perché facciano new business.

È l’Advanced Advisor che lavora alla rete, anzi alle nuove reti, ed è per questo che deve avere la cultura di base e un know how fatto di conoscenze e attitudini, un bagaglio di saperi, abilità e competenze costantemente a disposizione dell’imprenditore, soprattutto nei momenti cruciali della sua attività, come, per l’appunto, il tempo di trasformazione sostanziale che stiamo vivendo, in cui la nascita delle nuove piattaforme digitali obbliga tutti a una metamorfosi delle loro imprese. quindi, senza la quale non esiste alcun modo per potersi definire nemmeno advanced. 

L’Advanced Advisor deve avere la forza di implementare Digital Innovation Hub (Dih), avvalendosi di un network di attori dell’innovazione, nazionali ed europei, per offrire un livello qualificato di servizi. È al pari di soggetti istituzionali nella capacità di formare un Digital innovation hub di fatto, ma più performante perché con la libertà di poter operare in esclusiva per gli imprenditori rappresentati e con la velocità di un attore privato che ha, come matrice di business, il valore aggiunto certificato all’imprenditore.

Possiamo considerare la platform economy e il nuovo ruolo dell’Advanced Advisor come l’erede di una cultura economica nata negli anni Novanta, che ha visto spostare l’attenzione delle imprese commerciali dalla centralità del cliente e dei suoi bisogni alla relazione con esso, all’interconnessione con il suo mondo. 

L’Advanced Advisor esercita la sua funzione al fianco dell’imprenditore, in modo costante, con un rapporto quasi viscerale, dove la fiducia è il collante e la condivisione della Vision l’elemento di connessione ricorrente rispetto alla Mission, che s’implementa in azienda. Il consulente evoluto porta con sé il cliente, l’imprenditore, in ogni contesto dove opera, cerca costantemente opportunità di miglioramento, relazioni, mercati, soluzioni, risorse adeguate; la rete si popola costantemente di strumenti condivisi a prezzi accessibili perché basati sul nuovo concetto della cosiddetta sharing economy, che è la naturale espansione del Progresso Intelligente predicato da Adriano Olivetti. L’Advisor, quindi, svolge la sua attività in un contesto di Intelligent sharing economy; porta con sé l’imprenditore che assiste e, insieme, tracciano la nuova Mission delle imprese che, sempre insieme, rappresentano.

Per ottenere risultati concreti occorre mettere in campo tutti gli strumenti nati nella Quarta rivoluzione industriale, strumenti purtroppo ancora poco noti e quindi poco usati dalle pmi del nostro paese. Questo scenario determina un gap crescente con le altre realtà internazionali che, al contrario, usano appieno le nuove opportunità, progrediscono, colmano divari e raggiungono livelli di sviluppo e benessere superiori.

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